Che cosa è la retinopatia diabetica?

Il diabete è una malattia provocata dall'incapacità dell'organismo di utilizzare gli zuccheri in maniera corretta, per cui si ritrovano alte concentrazioni di glucosio nel sangue (iperglicemia).

L'iperglicemia danneggia i vasi sanguigni di tutto l'organismo e in particolar modo quelli di minor diametro, compresi i capillari della retina. Le complicanze oculari del diabete, dette appunto retinopatia diabetica, possono portare alla perdita parziale o anche totale della vista.

Quali sono le forme di retinopatia diabetica? 

  1. Forma non proliferante. I vasi alterati presentano zone di indebolimento, con dilatazione della parete (microaneurismi) e possono sanguinare producendo emorragie retiniche. Successivamente possono crearsi edema e/o ischemia.

    L'edema si verifica quando dalle pareti alterate dei capillari trasuda del liquido. Questo fluido provoca un rigonfiamento della retina (edema) o l'accumulo di grassi e proteine (essudati duri).

    L'ischemia è il risultato dell'occlusione dei vasi capillari; la retina, ricevendo sangue in quantità insufficiente, non riesce a funzionare correttamente. Ciò favorisce il passaggio alla forma proliferante. 

  2. Forma proliferante. Quando i capillari retinici occlusi sono numerosi, compaiono ampie zone di sofferenza retinica (aree ischemiche ed essudati molli o cotton-wool spots). Queste zone di retina sofferente, nel tentativo di supplire alla ridotta ossigenazione, reagiscono stimolando la crescita di nuovi vasi sanguigni. Sfortunatamente questi neovasi sono anomali perché hanno una parete molto fragile e crescono a caso sulla superficie della retina. Essi sanguinano facilmente, dando luogo a emorragie vitreali, e portano alla formazione di tessuto cicatriziale, il quale, contraendosi progressivamente, può provocare il raggrinzimento e/o il distacco della retina.

Che esami bisogna fare?

Una retinopatia diabetica può essere presente pur non causando una diminuzione della vista, che si manifesta solo quando le alterazioni della retina coinvolgono la parte centrale (macula). Pertanto l'unico modo per scoprire alterazioni dei vasi retinici è quello di sottoporsi ad un esame del fondo dell'occhio.

L'oculista potrebbe richiedere fotografie della retina o l'esecuzione di una fluorangiografia retinica, esame che richiede la ripresa di fotografie del fondo dell'occhio dopo iniezione endovena di un colorante. Con l'ausilio di questo esame è possibile decidere sull'opportunità di un trattamento laser.

Come si cura?

Il miglior trattamento consiste nel prevenire lo sviluppo della retinopatia. Frequenti controlli della glicemia per evitarne gli sbalzi riducono molto il rischio a lungo termine di perdere la vista.

Se esistono problemi di alta pressione arteriosa o di elevate concentrazioni di grassi nel sangue, essi devono essere normalizzati.

E' dimostrato che una diagnosi ed un trattamento precoci rappresentano la migliore protezione contro la perdita della vista.

Un precoce trattamento della retinopatia può rallentare o prevenirne la progressione.

Con la fotocoagulazione laser si può ridurre l'edema retinico maculare, migliorando in genere almeno parzialmente la vista. Il laser distrugge inoltre le aree ischemiche che stimolano la crescita di vasi anomali.

In caso di emorragie endoculari persistenti o distacco retinico trazionale è indicato l'intervento chirurgico di vitrectomia.

Al giorno d'oggi, solo una piccola percentuale (6%) di coloro che sviluppano una retinopatia soffre di gravi problemi visivi.

 

Fonte: Dott.ssa Letizia Mansutti (www.oculistainrete.it)